Il termine “gattara” è, spesso e volentieri, utilizzato in modo un po’ dispregiativo, o comunque per deridere. Invece, senza queste persone le vite di tanti gatti sarebbero destinate ad un triste epilogo.
In quasi tutti i quartieri, probabilmente, ci saranno dei gatti senza padrone, che vivono per la strada fra mille intemperie. La loro è una vita dura, praticamente una lotta (spesso spietata) per la sopravvivenza. Questi animali randagi sono sempre alla ricerca di cibo e di acqua, irreperibili in città, in particolare in piena estate. Hanno quindi bisogno di un aiuto concreto, ed ecco al loro fianco le famigerate gattare, che si adoperano per portare un po’ di cibo, acqua e, perché no, pure qualche carezza. Queste persone prendono, in genere, i croccantini, che rappresentano un vero pasto completo. Si può anche lasciare delle scatolette col cibo dentro, ma attenzione perché i bordi sono molto affilati ed i gatti si potrebbero farsi del male. Se i nostri sfortunati amici dovessero essere numerosi, meglio distribuire il cibo in diverse porzioni, così da non fare litigare nessuno (ricordiamo che tra i gatti esiste una gerarchia precisa e le lotte sono pure frequenti per la supremazia). Meglio, dunque, conoscere il rango occupato dai singoli animali nel gruppo, e sistemare le ciotole con la pappa in modo da evitare che i dominanti si mettano a cacciare in malo modo i subordinati. Alla fine, è importante non lasciare in giro sacchetti sporchi, recipienti, così da rispettare l’ambiente ed evitare le lamentele, magari, dei vicini. C’è chi fa volontariato e c’è chi si adopera come gattara. Non c’è poi molta differenza!
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