Un gatto inizia ad invecchiare, diciamo, dopo i 10 anni di età. Ovviamente, non c’è soltanto un cambiamento fisico, ma anche nell’alimentazione. Vediamo, quindi, che cosa muta nel nostro amico (stessa cosa avviene, chiaramente, pure nei cani) quando l’avanzare degli anni inizia a farsi sentire.
Iniziamo subito col dire che l’apparato digerente dei gatti, infatti, tende con l’avanzare degli anni a essere meno efficiente, le capacità olfattive si riducono e possono anche aver luogo alcuni problemi a livello masticatorio. Quindi, appare inevitabile l’introduzione di una buona dieta bilanciata. Tanti sono gli alimenti per animali indirizzati proprio ai “vecchietti”. La dieta bilanciata garantisce una migliore qualità della vita, rallenta i processi di invecchiamento e può prevenire le malattie che più facilmente li colpiscono in questa fase della loro vita. Non è cosa buona dargli cibo di casa, questo perché non è poi così semplice dosare in modo equilibrato gli alimenti necessari per il mantenimento di un gatto anziano. Che fare allora? Il fabbisogno ideale di proteine, fibra, vitamine e sali minerali che un gatto senior necessita, sono invece garantiti dai cibi pronti, quelli perciò specifici per gatti adulti, attenendosi comunque alle quantità riportate sulle singole confezioni, senza mai superare le dosi lì consigliate. Inoltre, qualsiasi alimento dovrà essere abbastanza tenero da masticare, appetibile per compensare l’abbassamento progressivo dell’olfatto ed arricchito con sostanze grasse per una migliore digeribilità. Importante è che ci sia la vitamina C, quella E ed un ridotto tenore di fosforo. Ricordiamo poi che un apporto equilibrato di fibre alimentari permettono una discreta digestione da parte dell’animale. Attenzione, infine, al rischio di obesità: mai dare avanzi e sentire sempre il veterinario che conosce il gatto, e sue eventuali patologie, magari pure da parecchi anni.
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