“I gatti randagi, negli Stati Uniti, rappresentino un problema ambientale.” Ad affermare ciò, il celebre scrittore Jonathan Franzen, autore di best seller quali “Le correzioni” e “Libertà”. No, Franzen non odia i gatti (c’è chi lo ha affermato), ma ha detto la sua su una questione che pochi, in effetti, conoscono. Ma quanto c’è di vero?
Ad esempio, l’American Bird Conservancy stima che ogni anno, negli Stati Uniti, siano circa 500 milioni gli uccelli vittima dei gatti. In Italia, per l’esattezza, la cifra si aggirerebbe sui 26 milioni. Gli esperti, tuttavia, non si meravigliano più di tanto, in quanto il nostra caro micio è, in realtà, vero e proprio predatore e tra le prede rientrano pure gli uccelli.
La predazione, infatti, è una caratteristica rimasta in lui completamente immutata nel corso dell’evoluzione. Sono animali che cacciano per cacciare, indipendentemente dalla fame che, in quel dato momento, potrebbero avere.
Quindi, pure il gatto più mansueto ed adorabile, di fronte ad un uccellino potrebbe riscoprire il suo reale istinto. Fra le prede volatili preferite dal felino, vi è il passero, il pettirosso, il cardellino ed il fringuello.
Non c’è allora così tanta distanza con il Felis silvestris, il gatto selvatico e tutti coloro che tengono in casa degli uccelli, dovrebbero tenerlo bene in mente. Contro l’istinto si può fare ben poco e mai interferire con la natura. L’unica cosa che possiamo fare, magari, è quella di prendere adeguate precauzioni.
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