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Educare un gatto? Persuasione a volontà

Chat-siamois-dorothee-taverneCani e gatti e la questione dell’educazione. Sì, perché certamente andranno educati, in determinati casi (per Fido!) addestrati. Ma i nostri cari felini, che rapporto hanno con tutto ciò?

I gatti possono, di certo, imparare, anche se con modalità e tempi diversi dai cani. Una cosa, però, tocca tenere bene a mente, sono animali che non vanno domati, bensì dovranno essere convinti. Serve solo pazienza ed anche loro impareranno. Li si può chiamare in modo ripetuto cercando di far associare la voce ad un qualcosa a loro gradito. Un richiamo, quindi, da legare al cibo. Ciò non potrà che interessare di molto il nostro amico, che sarà poi pronto nel rispondere al richiamo. I gatti, infatti, sono animali che imparano a preferire un certo tipo di comportamento e ad associarlo, alla fine, ad un comando ben preciso. Il micio impara molto in fretta a riconoscere, ad esempio, il rumore dell’apriscatole, della scatola dei suoi biscotti preferiti, ecc. La fame è una motivazione molto forte, questo perché legata all’istinto di sopravvivenza.

La ricompensa, ed è facile intuirlo, sarà sempre quello: il cibo, vera e propria “merce di scambio”. Prima, perciò, il comando (si può usare il classico “Micio, vieni!”) e poi un bel boccone come giusta ricompensa finale. L’arte della persuasione e convinzione ci vuole con lui, sempre.

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