I gatti vedono di notte? E se così dovesse essere, in che modo riescono a vedere? Tutte domande lecite, specialmente per chi a casa tiene uno, o più, di questi splendidi animali.
Diciamo subito che la parte dell’occhio deputata alla visione dei colori è formata da una serie di cellule poste sulla retina, chiamate coni. I coni sono quelle cellule dell’occhio sensibili proprio al colore. Gli esseri umani posseggono tre diversi tipi di coni, mentre il gatto soltanto due, che corrispondono al colore blu ed al verde e ciò vorrebbe dire che per lui gli altri colori sarebbero la stessa cosa… La mente umana, inoltre, è capace di calcolare le lunghezze d’onda intermedie fra i vari colori e ciò vuol dire distinguere un centinaio di sfumature differenti. Ma al buio cosa accade? Ecco, in questo caso, un altro tipo di cellula presenta nella retina, i bastoncelli, che permettono di distinguere il nero dal grigio e dal bianco. Poi c’è da dire che la pupilla dei gatti si illumina di un giallo-verde acceso, quando viene colpita dalla luce e questo grazie ad una membrana posta dietro alla retina. Ciò consente all’animale di vedere in condizioni di semioscurità. Tutto questo, però, non vuol dire vedere in assoluta oscurità! Inoltre, è buono anche il campo visivo dei gatti, tuttavia la sua preferenza per la notte (non di rado si aggirano per la casa durante le ore notturne) ha favorito, evolutivamente parlando, lo sviluppo dei bastoncelli, rispetto ai coni.
Poco da dire, i gatti ci sorpassano di notte, ma di giorno cedono il passo ai loro padroni…
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