Conquistare la fiducia di un gatto randagio non è molto semplice. Potrebbe capitarti di vedere un gattino solo e di volerlo aiutare, ma non farlo sentire minacciato non è affatto una cosa semplice.
Gatto randagio o selvatico?
Per capire come avvicinare un gatto randagio bisogna prima fare una dovuta precisazione: un gatto randagio è molto diverso da un gatto selvatico.
Il gatto selvatico è nato libero e in natura, non è mai stato addomesticato e non ha idea di cosa significhi vivere in casa. Il randagio, invece è un gatto che ha già vissuto in casa è stato abbandonato oppure è scappato.
Per logica conseguenza i selvatici sono gatti più difficili da avvicinare e molto più diffidenti, mentre i randagi hanno già avuto rapporti con gli umani e sono in genere, salvo maltrattamenti, più amichevoli.
Superati i sette mesi i gatti selvatici sono quasi impossibili da addomesticare
Come distinguere un gatto randagio da un selvatico?
Paradossalmente, nella maggior parte dei casi, i gatti randagi hanno un pelo più arruffato, sporco e disordinato.
Essendo passati ad una vita diversa sono più in difficoltà ad abituarsi alla vita in natura e, spesso anche l’igiene ne risente. Naturalmente poi il gatto randagio tende ad avvicinarsi più facilmente all’uomo.
Come avvicinare un gatto randagio
Il modo più semplice per avvicinare un gatto randagio è sicuramente con del cibo.
Avendo più difficoltà a reperire cibo ne sarà attratto e sarà anche più aperto alla relazione. Puoi andare ogni giorno nello stesso punto e lasciargli del cibo in modo che diventi una abitudine.
Dopo qualche giorno puoi iniziare a farti vedere in prossimità del cibo, avvicinandoti poco alla volta e iniziando così a stabilire una familiarità tra te e l’animale.
Non toccare per primo il gatto: a volte questi piccoli animali hanno subito abusi e maltrattamenti da precedenti proprietari e sono restii ai contatti fisici. Lasciati andare alle coccole solo quando sarà il gatto a venirsi a strusciare alle tue gambe.
Il secondo passo per avvicinare un gatto randagio è portarlo a casa, se avete intenzione di adottarlo. Naturalmente, spesso, è piuttosto difficile che il gatto vi segua spontaneamente.
Provate insistentemente a farvi seguire, ma se questo non succedesse potete decidere per due vie: lasciare il gatto dove è portandogli semplicemente il cibo o portarlo a casa usando una gabbia.
Se non avete una gabbietta potete rivolgervi ad un rifugio per animali che potrebbe darvene una e aiutarvi anche a capire come funziona.
Un gatto non entrerà mai spontaneamente in gabbia, neanche per del cibo, quindi ci vorrà molta pazienza. Serviranno giorni e giorni, avvicinando sempre di più il cibo alla gabietta, per portare il gatto dentro. Una volta entrato lascia la gabbia aperta mentre mangia in modo che l’animale non si senta truffato e in trappola.
Chiudi la trappola solo quando il gatto sarà entrato totalmente spingendosi fino alla fine della gabbia.
Come avvicinare un gatto randagio: guadagnarsi la fiducia
Ci vorrà un bel po’ di convivenza insieme per guadagnarsi la fiducia del randagio. Fallo controllare immediatamente da un veterinario e, fino ad allora, tienilo in una stanza separata in modo che non entri in contatto con altre persone o animali evitando eventuali contagi.
Il veterinario controllerà anche la presenza o meno di un microchip.
Come avvicinare un gatto randagio: abituarlo alla casa
Una stanza per il gatto dove concentrare cibo, cuccia e giochi è il modo migliore per abituare il gatto all’ambiente. Possibilmente si dovrebbe trattare di una stanza tranquilla e con poco rumore.
Passa tu stesso ogni giorno del tempo nella stanza con il gatto per farlo abituare alla tua presenza.
Dopo qualche settimana passata nel suo ambiente sicuro, il gatto randagio può essere introdotto in casa.
A questo punto il gatto randagio deve avere la possibilità di esplorare liberamente il territorio lasciando la stanza sicura aperta in modo che vi si possa rifugiare.
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