Tagliare la coda o lo orecchie ai cani, è veramente da collegare a presunti canoni estetici? È giusto, quindi, farlo? Qui non c’è comunanza di opinioni a riguarda ma, dal 2011, esiste proprio una legge specifica che vieta tale discussa azione.
Questa norma, inserita nella Convenzione Ue per la protezione degli animali da compagnia, nel nostro Paese ha dovuto subire un iter particolarmente controverso prima di essere approvata (una cosa che riguarda veramente una marea di altri provvedimenti…). Vi era, ad esempio, la legge nazionale n. 210 che, praticamente, cancellava la pena per chi costringe «un animale al taglio o all’amputazione della coda o delle orecchie, alla recisione delle corde vocali, all’asportazione delle unghie o dei denti ovvero ad altri interventi chirurgici destinati a modificare l’aspetto o finalizzati a scopi non terapeutici».
La misura era stata oggetto di dure contestazioni ed un ricorso presso il Tar del Lazio, ha portato alla sua successiva sospensione. Perciò, torna in vigore il divieto di “qualsiasi atto non terapeutico che possa causare dolore o angoscia al proprio amico a quattro zampe”, taglio di coda e orecchie incluso.
Coloro che continueranno a mettere in pratica questo taglio, potrà venire accusato di “maltrattamento di animali”, ai sensi dell’articolo 544 del Codice Penale, e potrà essere punito con una multa, variabile da 5.000 a 30.000 euro o, addirittura, con la reclusione dai tre a diciotto mesi.
Tutto ciò metterà veramente la parola fine a questa pratica e, allo stesso tempo, alle polemiche al seguito?
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