La leishmaniosi è una delle malattie, purtroppo, più comuni nei cani. Un insetto abbastanza simile alla zanzara, precisamente il Phlebotomus papatasi, punge l’animale, provocando così la trasmissione della malattia.
Questo insetto colpisce, di solito, in un periodo che va da maggio fino a ottobre. Dagli anni ’90 in poi i casi di questa malattia sono aumentati, in Italia, di parecchio e ciò non può che far preoccupare chi tiene con sé un cane (c’è da dire, però, che la leishmaniosi può colpire anche gli esseri umani, ma questo è discorso che ci porterebbe lontani).
C’è da dire che un cane risultato positivo al test, può vivere per molto tempo prima di manifestare sintomi certi. Nel dettaglio, alcuni animali possono presentare prevalentemente la sintomatologia cutanea della malattia, mentre ad altri vengono interessatigli organi interni, altri ancora manifestano sintomi di entrambi i tipi. La sintomatologia ed i segni clinici possono pertanto essere, nei casi non conclamati, multiformi e, spesso e volentieri, molto difficili da inquadrare. Alcuni sintomi più ricorrenti sono: perdita di peso, dermatite secca, perdita di pelo intorno a zampe ed occhi, dolori articolari, vomito.
Importante è, perciò, il test che prevede un esame del sangue e delle urine e, in determinati casi, pure sul midollo osseo. Alcuni cani reagiscono discretamente alla cura e possono pure continuare a vivere anni senza più manifestare i sintomi, altri invece no…
Per prevenire il tutto, è bene impiegare prodotti repellenti, tuttavia (per fortuna!) da poco è stato commercializzato un vaccino specifico contro la leishmaniosi canina, che va eseguita su animali di almeno 6 mesi di vita, dopo però l’esecuzione di un test per controllare che non sia sieropositivo alla malattia e, in caso di negatività, comprende 3 inoculazioni di vaccino distanziate 3 settimane l’una dall’altra.
I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.