E’ così importante il pedigree? In alcuni casi sì e tante persone ci tengono. Vediamo allora di precisare alcuni punti sulla situazione italiana.
Bisogna dire, innanzitutto, che il pedigree è quel documento da cui risulta la genealogia dell’animale. Da noi ve ne sono di due tipi, entrambi rilasciati dall’ENCI (Ente Nazionale per la Cinofilia d’Italia), il ROI (Registro Origini Italiano) ed il RSR (Registro Supplementare Riconosciuti); tuttavia abbastanza divergenti fra loro. Pure le regole che disciplinano l’iscrizione nell’uno o nell’altro registro sono differenti.
In cosa consiste quindi, questa specie di cara d’identità del cane? Per provare a tutti gli effetti che un esemplare proviene da una linea di sangue pura, bisogna possedere un documento che comprovi che sia discendente per almeno quattro generazioni da altrettanti esemplari di razza pura. Questo documento è proprio il pedigree, che deve accompagnare sempre il cane, questo perché, in caso di eventuali trasferimenti di proprietà dell’animale, tutto deve venire trascritto su di esso.
Quando si acquista un cane di razza, è buona cosa richiedere il pedigree. Coloro che chiedono soldi in più non sono proprio onesti, perché le convenzioni internazionali, affermano che il pedigree è incluso nel prezzo di vendita del cane. Vi è poi altro documento, il Pedigree Export, che accompagna il cane quando esso proviene da un’altra nazione la cui associazione cinofila è riconosciuta dalla FCI (Fédération Cynologique Internationale). Tale documento dovrà essere in seguito riconosciuto ufficialmente dall’ENCI.
Nel pedigree è comunque riportata la genealogia del cane, che reca i nomi degli ascendenti, il tutto accompagnato, di solito, da affisso o suffisso, ovvero indicazioni che servono ad individuare l’allevamento di provenienza.
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