Capiamo veramente quello che vuole il nostro cane? Già, perché non può essere un rapporto alla pari, nel senso che parliamo “lingue” diverse. Cosa ci vuole trasmettere, quindi, il nostro amico fidato e come possiamo cercare di capire quello che lui ci vuole comunicare in un preciso momento?
Un piccolo esempio: quando portiamo un cucciolo a casa e quello per tutta la notte, appena viene lasciato da solo, piange, noi cerchiamo di trovare un modo per alleviare le sue pene; questo però vuol dire che stiamo obbedendo alle sue richieste.
Stiamo, insomma, facendo qualcosa perché è il cane che ce lo sta comandando? E cosa può significare il nostro agire per lui? Fido, infatti, ricerca un capobranco e se desideriamo svolgere noi questo “ruolo”, dovremmo proprio cercare di non cedere alle sue richieste o addirittura suppliche, bensì soltanto ignorarle. Bisogna che sia il padrone a volere le cose, a dettare i tempi per ogni tipo si situazione (il momento dei pasti, della passeggiata e così via…).
Tirando un po’ le somme, il cane disobbediente è quasi sempre uno che non riconosce il suo padrone come vero capobranco. Ricordiamoci insomma della parentela tra un cane ed un lupo. Lì è sicuro esista un capobranco ed anche nelle nostre case dovremmo tenere a mente questa figura a cui il nostro amico è sempre profondamente legato.
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